Ci piacciono i fiori che sembrano di campo, spettinati, e i fiori rari. Amiamo le piante esotiche e quelle con le foglie piccole e semplici, che paiono uscite da un acquerello.
Non ci piace il costruito, il pretenzioso. Preferiamo le composizioni asimmetriche, la linearità, magari con la sorpresa di un tralcio più impetuoso.
Quando prepariamo un bouquet amiamo prendere qualcosa di ordinario e renderlo speciale, immaginare lo stupore di chi lo riceverà, in un vecchio vaso, o in un barattolo da conserva di pomodoro ricoperto di rafia, o in un cono di carta stretto con lo spago o con una fettuccia di lino grezzo, tagliata con una forbice antica.
